Ospedali umbri blindati per l’emergenza covid. Fino al 21 febbraio nuove regole e sospensioni delle attività procrastinabili

L’attuale scenario epidemico di criticità ha reso necessaria l’istituzione fino al 21 febbraio di una zona rossa rafforzata per i comuni della provincia di Perugia e per sei comuni della provincia di Terni.  E’ stata riscontrata la presenza di numerosi cluster ospedalieri e nelle strutture extraospedaliere residenziali territoriali che richiedono interventi tempestivi per limitare la diffusione del virus e per ridurre la pressione sugli ospedali.  Per questo la Regione Umbria ha disposto con urgenza a partire dall’8 febbraio e fino al prossimo 21 la sospensione

di tutte le attività chirurgiche di ricovero programmate procrastinabili, comprese quelle intramoenia;

di tutte le attività specialistiche ambulatoriali procrastinabili e con classe di priorità D e P e le intramoenia.

Sempre per cautela vengono chiusi tutti gli accessi negli ospedali consentendo l’ingresso solo dall’entrata principale con sorveglianza e triage; sono sospese le visite ai degenti e limitati gli accessi ai care-giver a coloro con tampone molecolare negativo; vengono potenziale le misure di sorveglianza per il personale e i degenti; a tutti i pazienti in ingresso verrà effettuato un tampone molecolare, come giù avviene, da ripetere nei negativi dopo 48 ore mentendo l’isolamento degli ingressi.
Nelle strutture residenziali extraospedaliere si applicheranno le stesse misure in aggiunta a quelle già disposte con le circolari del 30.11.2020 e del 3.12.2020 in merito a prevenzione e sorveglianza oltre che quelle
specifiche di sorveglianza per le varianti disposte con la circolare del 31.1.2021.  Inoltre verranno sospese tutte le visite salvo autorizzazioni specifiche per i care-giver da parte dei direttori sanitari e comunque potrà essere consentito l’accesso solo a soggetti con tampone molecolare negativo, con l’indicazione di chiare informazioni sui comportamenti per la sicurezza di ospiti e personale, da tenere anche al di fuori della struttura.

A differenza degli ospedali rimangono pienamente operativi i distretti sanitari con rafforzamento delle misure di prevenzione.  Per quanto riguarda l’ospedale di Orvieto non c’è alcuna previsione di trasformarlo in covid-hospital e continuerà ad essere operativo, come tutti gli altri nosocomi regionali, per le emergenze e le urgenze.

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