Andrea Scopetti (PD), “Palazzo dei Sette, prospettive inconsistenti senza un vero progetto di riqualificazione”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato ufficiale del PD a firma del segretario Andrea Scopetti, sulla questione della chiusura della libreria del Palazzo dei Sette e la conseguente polemica relativa ai canoni e alla de-commercializzazione del centro-storico

 

La chiusura di una libreria fa sicuramente scalpore e pone interrogativi. Altrettanto, però, ci si deve soffermare sulla decisione che altri imprenditori privati, magari con meno clamore, hanno assunto in questi anni, chiudendo o trasferendo le loro attività dal centro storico ad altri quartieri della città.

La libreria che per tanti anni ha svolto la sua attività all’interno dei locali comunali del Palazzo dei Sette ha rappresentato anche un punto di aggregazione per molte sensibilità culturali e ne è anche testimonianza la mobilitazione sollecitata, proprio dal titolare, intorno ad una nuova entità associativa che non ha nascosto – oltre alla proposta di notevoli progetti culturali e ricreativi – l’intenzione di rappresentare una aggregazione civica in vista delle prossime elezioni amministrative del Comune di Orvieto.

Aspettative legittime e altrettanto degne di attenzione in considerazione del fatto che proprio sul tema delle politiche culturali e turistiche della città si configura il destino della riqualificazione del Palazzo dei Sette. Nei mesi scorsi, in concomitanza con la decisione di pedonalizzare l’area di Piazza del Popolo, come Partito Democratico era stato rivolto al sindaco e agli assessori competenti (cultura e turismo/urbanistica) un invito a ragionare ad un progetto complessivo di riqualificazione dell’area che da Corso Cavour, passando all’interno del Palazzo dei Sette, si riversa su Piazza del Popolo e il Palazzo del Capitano del Popolo. Addirittura ragionando ad una riqualificazione dell’area del parcheggio di Piazzale Cimicchi e verificando le possibilità di realizzarvene uno pluripiano.

Ad oggi di quell’invito non abbiamo avuto riscontro, tanto più, come Partito Democratico, abbiamo ricevuto proposte o sollecitazioni da parte del sindaco e dei suoi assessori. L’unico momento è stato quello in cui il sindaco, insieme ai suoi assessori – come del resto descritto dal primo cittadino in una nota – avevano confezionato una proposta insieme al titolare della libreria da sottoporre al consiglio comunale. Atteggiamento decisamente singolare quello di trattare il futuro di un immobile pubblico solo con un imprenditore privato – seppur qualificato e autorevole – e poi portarlo all’attenzione dei rappresentanti dei cittadini.

Nessuna norma avrebbe impedito al sindaco e agli assessori di approvare quel progetto direttamente in giunta – come del resto fatto in altre circostanze – senza chiederne il consenso dei consiglieri. Scelta di cui ancora oggi non si percepiscono i contorni.   A distanza di mesi, dalla prima sollecitazione venuta dal titolare della libreria di Palazzo dei Sette per l’abbassamento del canone di affitto che dovrebbe riconoscere al Comune, tutto è rimasto invariato. Non c’è stata una reale intenzione di ragionare ad un progetto concreto di riqualificazione del Palazzo dei Sette tanto che oggi ci troviamo, ancora una volta, a discutere di una prospettiva poco consistente.

Rinnoviamo, quindi, l’appello al sindaco e ai suoi assessori di chiarire la regolarità dei pagamenti del canone d’affitto dell’attuale affittuario del Palazzo dei Sette e di lavorare concretamente, insieme ai rappresentanti politici e ad una pluralità di rappresentati dell’imprenditoria privata, ad un progetto di riqualificazione complessiva del Palazzo dei Sette delle aree circostanti, ragionando fin da subito alla costruzione di un bando ad evidenza pubblica che determini in maniera chiara l’utilizzo dei locali oggi in uso alla libreria e altri spazi che possono realmente rivitalizzare la viabilità del centro storico.

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