Germani pronto a nominare un nuovo assessore ma la crisi continua e a Orvieto non serve un sindaco sulla graticola

La crisi politica in Comune non sembra ancora avere un’uscita certa.  Secondo le indiscrezioni che trapelano il sindaco vuole prima di tutto chiudere sul completamento della giunta con l’ingresso dell’assessore mancante dopo le dimissioni di Massimo Gnagnarini. 

Stando al piccolo manuale Cencelli il posto lasciato vacante dovrebbe toccare alla lista “Per Andare Avanti” anche se, nonostante le dichiarazioni pubbliche, il PD vorrebbe occupare quella casella.  Gli alleati non sembrano gradire anche perché il partito guidato da Andrea Scopetti può contare sul sindaco, il vice-sindaco e il presidente del consiglio. Germani potrebbe anche giocare la carta delle deleghe continuando a mantenere il bilancio e ridistribuirne altre al nuovo assessore.  Ma basterà questo per chiudere questa fase di “verifica”?  A pochi mesi dall’apertura della campagna elettorale è difficile ipotizzare un ritorno del sereno nei rapporti interni del PD.  Il progetto di governo del sindaco e del PD sembrano essere quasi alternativi.  Troppo vicine le elezioni per pensare ad una pace lunga e duratura.  Utilizzare la formula del “contratto” come si sta facendo a Roma sull’asse Salvini-DI Maio? Potrebbe essere una strada, ma molto, molto stretta.  Più di un contratto forse serve un confronto franco tra tutti i partiti di maggioranza per capire se c’è ancora spazio per governare in questo scorcio di consiliatura o meno e dare quelle risposte che la città attende pubblicamente, senza alleanze e agguati di palazzo, non sono questi i tempi.

Chiudere la partita della giunta è un passo fondamentale anche per capire se c’è ancora una maggioranza coesa e capace di arrivare al traguardo del 2019 gestendo la città con un occhio al futuro.  L’alternativa è un’amministrazione che gestisca l’ordinario fino a scadenza naturale ma con partite importanti per la città come ad esempio il Centro congressi, ancora inchiodato alla situazione di febbraio, il prossimo futuro della nuova biblioteca, la sistemazione museale dei costumi del Corteo Storico, il rilancio della città come meta turistica, la manutenzione di strade e aree pubbliche e chi più ne ha più ne metta. Se non c’è coesione è difficile ipotizzare che arrivino scelte ragionate, allora meglio riconoscere la sconfitta e anticipare di qualche mese la scadenza della consiliatura senza che si continui ad avere un sindaco sulla graticola e ostaggio di maggioranze anche trasversali che mal si acconciano con un governo forte e coeso di cui ha bisogno la città.

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