Il grande gioco dei congressi del PD orvietano. Chi vincerà tra Scopetti e Germani?

La grande partita a scacchi del PD orvietano è entrata nel vivo con i congressi di sezione per poi approdare a quello comunale.  All’inizio erano tre mozioni semplificando quella del sindaco guidata da Giorgio Caiello, quella del segretario attuale del partito, Andrea Scopetti e quella di Rovero Ermini, di provenienza socialista.  E’ stato un tutti contro tutti per settimane con incontri e scontri, ripicche e piccole liti, accordi quasi raggiunti e poi sfumati.  A cercare di mettere è ordine sono arrivati da Terni concordando un’unica mozione dove far confluire le tre originali.  Nell’accordo entrava chiaramente anche Terni dove le acque sono altrettanto agitate per le questioni note.  Ma il documento unico non ha chiuso definitivamente la lotta interna tra le varie anime del PD orvietano.

Nei congressi si è andati con vari candidati alla segreteria nonostante l’accordo che prevede per il congresso 24 delegati al gruppone guidato da Giorgio Caiello, 22 per Andrea Scopetti e 14 per Rovero Ermini.  E i risultati palesano la completa frattura tra il partito e l’amministrazione.  D’altronde i toni, secondo i rumors, nei giorni precedenti ai congressi di sezione, erano veramente violenti a tratti.  A Sferracavallo, feudo dell’attuale sindaco Giuseppe Germani, ha vinto Samuele Tognarini con uno schiacciante 25 a 19 sulla candidata del gruppone pro-sindaco Silvia Fringuello.  Lo stesso è avvenuto ad Orvieto Centro dove il neo-segretario è Lorenzo Cortoni che l’ha spuntata su Federico Giovannini con un netto 63 a 40, mentre ad Orvieto Scalo la vittoria è andata a Karol Sganzerla senza bisogno di votare visto il ritiro di Fabrizio Pacioni, segretario uscente.  Unico eletto del gruppo del sindaco è Giorgio Caiello a Ciconia.  I giochi quindi ora sono tutti proiettati sul congresso di novembre e sul Comune con un gruppo consiliare del PD diviso.  Il segretario uscente Andrea Scopetti non ha mai nascosto la contrarietà prima alla candidatura alle primarie di Germani e poi alla sindacatura con tanto di “ricucitura” lo scorso aprile con i punti del programma dettati uno per uno.  Bisogna dire che a quella conferenza sembrava di assistere più ad un dialogo tra sordi visto che mentre Scopetti indicava, ad esempio, nel ritorno alla gestione diretta di alcuni importanti asset come teatro e pozzo di San Patrizio, subito dopo Germani indicava la strada maestra dei bandi di affidamento.

Alcuni maligni hanno indicato forti mal di pancia tanto che il consiglio comunale prima indicato per il 19 è stato spostato al 31, secondo sempre alcune voci.  Per ora, 23 ottobre, ancora non si ha notizia di alcuna convocazione.  E’ certo che la linea Germani rischia di uscirne con le ossa rotte dal congresso di novembre.  Il gruppone Caiello ha in teoria la maggioranza con 24 delegati ma sarà determinante il posizionamento di Rovero Ermini e dei suoi 14 delegati.  Cosa faranno?  Ufficialmente non c’è stata alcuna presa di posizione ma i bene informati si dicono certi che alla fine il loro voto andrà in favore del candidato Andrea Scopetti.  E il sindaco?  Potrebbe anche aprirsi la strada del “promoveatur ut amoveatur” visto l’avvicinarsi di elezioni importanti come le politiche ma sarebbe necessario l’appoggio del PD provinciale.  Chi può assicurare cosa oggi a Terni? Tutto il puzzle si concretizzerà quasi certamente a fine dicembre quando la buriana dei congressi sarà alle spalle e anche la data delle elezioni politiche sarà più chiara. 

Ad Orvieto i giochi si chiariranno a novembre con il nuovo segretario.  Le voci di corridoio indicano che all’interno del gruppo di Ermini c’è qualche resistenza sul candidato Scopetti ma alla fine tutto dovrebbe tornare secondo le previsioni confermando però una totale frattura tra amministrazione e PD, partito di maggioranza relativa in consiglio comunale. Cosa avverrà in sede di approvazione di bilancio, per il palacongressi, per le pedonalizzazioni del centro storico e per i bandi del Teatro e del Pozzo si San Patrizio? E se si dovesse spaccare il gruppo PD cosa faranno gli altri consiglieri di maggioranza, seguiranno disciplinatamente le indicazioni della giunta oppure si riterranno anch’essi con le mani libere?

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