Il gruppo “Uniti si vince” del PD attacca, “non accettiamo consigli sulla discarica da chi nel passato ha governato senza visione”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del gruppo “Uniti si vince” interno al PD.  Il gruppo fa riferimento ai consiglieri comunali Mescolini, Talanti e Timperi

 

Era chiaramente prevedibile l’uscita delle opposizioni del consiglio comunale sulla questione discarica, ma non accettiamo lezioni da chi negli anni ha governato senza capacità e soprattutto senza una visione. Se, infatti, da un lato nel Pd c’è chi dovrebbe finalmente interrogarsi per aver prestato il fianco alle provocazioni, alimentando divisioni e contrapposizioni strumentali e irresponsabili, dall’altro gli argomenti che i consiglieri di minoranza mettono sul tavolo sono intrisi di ipocrisia e falsità e sono un insulto al buon senso e all’intelligenza dei cittadini. Perché chi oggi punta il dito contro il sindaco Germani, nel 2011, nell’amministrazione Concina e in Provincia, in funzione del tanto vituperato Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti datato 2009, ha approvato un incremento della volumetria pari a 984.000 metri cubi, senza poi preoccuparsi di salvaguardarne le volumetrie anche nel rispetto della tanto invocata direttiva europea 2008/98/CE. Stiamo parlando degli stessi che autorizzarono un impianto di compostaggio per il trattamento della frazione umida per una capacità di 80.000t/a senza preoccuparsi se la sua capacità fosse proporzionale al fabbisogno regionale e non considerando che la frazione organica è considerata rifiuto differenziato che può viaggiare sul territorio nazionale senza vincoli regionali. E con che coraggio, ora, gli stessi che hanno lasciato all’attuale giunta un’eredità pesante e importanti nodi da sciogliere parlano di “alto tradimento”?

Sul tema ambientale, invece, l’amministrazione Germani ha portato avanti una politica che già dai primi mesi di governo ha fatto raggiungere significativi obiettivi volti a raggiungere una progressiva diminuzione di rifiuti da destinare in discarica; su tutti una raccolta differenziata che, sebbene per gravi inefficienze da parte dell’allora maggioranza abbia subìto, dal 2012, ritardi significativi che hanno inciso significativamente sulla capacità residuale de Le Crete, raggiunge oggi quasi il 70%.  E ancora: di fronte alla proposta progettuale di un ampliamento della discarica di 800.000 metri cubi, considerati i risultati già ottenuti e gli atti consiliari proposti dal Partito democratico e votati all’unanimità, il sindaco si è impegnato con forza per mettere in campo soluzioni ragionevoli e lungimiranti, ottenendo una riduzione significativi dei volumi di incremento – dagli originari 800mila a 390mila metri cubi, fino agli attuali 231mila metri cubi, grazie anche alle restrizioni poste dalla Sovraintendenza.  E’ inoltre doveroso riconoscere che l’attenzione rivolta al tema ambientale connesso ai rifiuti è stata mantenuta molto alta durante tutto l’arco di questa consiliatura. A testimoniarlo c’è anche la sentenza del Consiglio di Stato con la quale si è definitivamente bloccato il terzo calanco!

Sempre Germani ha svolto un ruolo attivo nel proporre le Linee d’Indirizzo da proporre alla Regione per la redazione del nuovo “Piano d’Ambito per la Gestione dei Rifiuti Urbani”, approvate dal Consiglio Direttivo dell’Auri. Tra gli orizzonti, quello che le discariche siano considerate quali mere riserve strategiche e i necessari sebbene minimi ampliamenti servire solo per traghettare il nuovo piano regionale dei rifiuti verso il loro definitivo superamento, attuando definitivamente una politica di economia circolare senza ricorrere all’incenerimento all’interno del cuore verde d’Italia, l’Umbria.

Quindi passa ora nelle mani dell’assemblea dell’AURI, composta dai 92 Sindaci dei comuni facenti parte dell’Umbria. Ed allora l’impegno di tutte le forze politiche si dovrebbe proprio tradurre in un’azione volta a promuovere un nuovo piano per la gestione dei rifiuti, al di là degli schieramenti. Invece di attaccare chi in questi anni ha lavorato per il bene comune sarebbe il caso di andare a risolvere problematiche di gestione che si trovano in altri ambiti sub-regionali, amministrati proprio da chi oggi vorrebbe dare lezioni all’orvietano.

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