La risposta del Comune alle nostre domande sul Palacongressi. Noi non siamo convinti e rilanciamo

Dopo il nostro articolo di ieri che ha evidenziato alcune criticità, l’amministrazione comunale ha risposto alle domande finali che ponevamo, alcune anche proposte. Le ricordiamo prima di dare preciso conto della replica:

  1. Quali sono precisamente le prescrizioni per l’utilizzo del Palazzo del Capitano del Popolo
  1. Quale costo hanno le singole sale e se sono previste promozioni per l’affitto in blocco
  2. Cosa prevede il patrocinio del Comune, in pratica quali vantaggi si hanno e quali prescrizioni per ottenerlo
  3. Perché non siano previste tariffe agevolate per l’ imposta di soggiorno a valere sui congressi nazionali e, ad esempio, a seconda dei periodi dell’anno in cui vengono organizzati
  4. Ultima ma non per importanza, quali strategie di sviluppo del turismo congressuale sono state pensate per la città.
  5. Di seguito la risposta integrale pubblicata all’interno del sito del Comune di Orvieto.

 

“In merito ad alcune notizie di stampa riferite all’introduzione della prescrizione di ulteriori misure di sicurezza in occasione dello svolgimento di convegni ed eventi di spettacolo presso la struttura del Palazzo del Capitano del Popolo / Centro Congressi di Orvieto e al fine di non ingenerare inutili allarmismi, il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici precisano che:

  • Dal verbale della Commissione Intercomunale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, presieduta dall’Assessore ai Lavori Pubblici su delega del Sindaco di Orvieto e alla presenza di: VV.F., ARPA, ASL, Polizia Municipale e i Tecnici Comunali per gli aspetti impiantistici e strutturali, risulta che la stessa Commissione si è espressa per dare l’agibilità all’edificio da adibire ad auditorium e sala convegni come da progetto approvato dal Comando dei Vigili del Fuoco.
  • Il suddetto Comando Provinciale prescrive che la Sala Etrusca non dovrà essere utilizzata in contemporanea alle altre due sale e che la capienza massima è di 99 persone;
  • Si potrà utilizzare contemporaneamente la Sala dei Quattrocento e la Sala Expo a condizione che le persone presenti nel contempo nelle due sale non superino il numero massimo di 330 persone, fermo restando i limiti di capienza per ciascuna singola sala che è di 270 persone per la Sala Expo e 330 per la sala dei Quattrocento;
  • Relativamente alla sicurezza per la prevenzione incendi, in caso di necessità e durante lo svolgimento di una situazione di emergenza, non essendo presenti all’interno della struttura monumentale del Palazzo Capitano del Popolo i cosiddetti “spazi di calma” per lo stazionamento di soggetti disabili, lo stesso Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco propone la presenza di una vigilanza dei VV.F. composta da tre unità che potrà portare assistenza a queste persone.  

I rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, infine, sottolineano che dopo molti anni, a seguito di una serie di interventi di adeguamento alle norme sulla sicurezza, dal 2015 la struttura del Centro Congressi di Orvieto ha l’agibilità della Commissione Pubblico Spettacolo e dei Vigili del Fuoco, pertanto è una struttura assolutamente in regola.

In riferimento, inoltre, alla presunta mancanza di strategia di sviluppo del turismo congressuale, il Sindaco e l’Assessore al Turismo precisano che:

  • L’Amministrazione Comunale sin dal proprio insediamento ha espresso la volontà di rivolgersi al mercato degli operatori del settore ed aveva esperito un procedimento ad evidenza pubblica per l’esternalizzazione della gestione del Palazzo dei Congressi. Come è noto, alcuni mesi fa, il Consiglio Comunale, con voto trasversale, ha dichiarato non di pubblico interesse la proposta di project financing scaturita dalla gara. Preso atto di ciò, l’Esecutivo sta valutando soluzioni alternative, anche sulla scorta di ulteriori studi e relazioni aggiornate. 
  • Ovunque si svolgano congressi ed eventi rilevanti, i responsabili sostengono le spese di organizzazione, che includono – presso ogni città con caratteristiche paragonabili ad Orvieto – gli oneri per parcheggi, tassa di soggiorno e altri servizi. Oneri che ad Orvieto sono meno incisivi che altrove. Peraltro, dagli operatori non risulta ad oggi mai pervenuta alcuna richiesta e/o proposta strutturata per particolari agevolazioni concernenti l’attività congressuale; né tali oneri sono mai stati indicati o menzionati come fattore ostativo alla presenza di congressi ad Orvieto, essendo viceversa evidenti altre criticità”.

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Ringraziamo per le precisazioni, ma le risposte non sono complete.  Vogliamo intanto sottolineare che non abbiamo ingenerato alcun allarmismo, ma abbiamo solamente evidenziato alcune criticità che si trovano ad affrontare coloro i quali sono chiamati ad organizzare eventi all’interno del Palazzo dei Congressi.  Detto ciò analizziamo nel merito.   Tutte le prescrizioni di safety and security di fatto effettivamente limitato l’organizzazione di eventi di ampio respiro vista la difficoltà nell’utilizzo delle tre sale in contemporanea per eventuali sessioni multiple, oppure la presenza di congressisti nella sala dei 400 e quella di sponsor con loro stand alla sala Expo, ad esempio.  Si devono soppesare con il bilancio il numero dei presenti per evitare di violare le regole e le prescrizioni, giuste, sia ben chiaro.

Secondo quanto scritto nella risposta la Commissione che ha rilasciato tutte le autorizzazioni “propone” non prescrive quindi in teoria non vi sarebbe alcun obbligo.

Non troviamo risposta ai dubbi sul patrocinio del Comune.  Ricordiamo che la struttura ha inviato una lettera lo scorso 27 luglio con la richiesta e ad oggi, 18 gennaio, a poche settimane dall’inizio dell’evento, ancora non si è riusciti a sapere se il Comune ha concesso o meno il patrocinio.  Non è una questione di lana caprina perché l’eventuale no comporterebbe il pagamento integrale degli spazi prenotati al Palazzo del Capitano del Popolo.

Vorremmo anche capire perché non è presente una copertura proprietaria wi-fi all’interno del Palacongressi.  Ad oggi il collegamento è assicurato dalla buona volontà di Orvieto Centro. Infine l’amministrazione sottolinea che l’onere della tassa di soggiorno è comune a tutte le altre realtà; non è proprio così, è comune laddove è prevista tale imposta, a Chianciano ad esempio non è così ed è un diretto concorrente di Orvieto.  Il resto era una nostra personale proposta di cui magari si può discutere.

Tirando le somme abbiamo un Palacongressi con prescrizioni che evidenziano delle criticità riguardanti il numero contemporaneo di partecipanti, con dei costi fissi supplementari non comprimibili. Risulta esserci una delibera di giunta con prezzi e tariffe ma non siamo riusciti a trovarla sul sito ufficiale del Comune, sarà una nostra mancanza.  Analizzando lo stesso sito abbiamo però scoperto che all’interno del menù “la città” scorrendo poi in “piazze ed altri monumenti da scoprire” il palazzo è menzionato non nell’indice ma all’interno della voce Piazza del Popolo e solo alla fine della descrizione dello stesso è scritto che viene utilizzato come Palacongressi.  Se poi si ricerca all’interno del sottomenù “monumenti principali” Palazzo del Popolo è ultimo della lista, dopo quello Comunale e senza foto.  Forse sarebbe giusto pensare ad un serio rilancio del Palazzo partendo proprio dalle piccole cose che non hanno costi e, magari, presentare alla città un’idea di turismo congressuale di spessore.  Un ultima nota, vorremmo anche capire che significa l’ultima parte della risposta “…essendo viceversa evidenti altre criticità”…quali?

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