Lucio Riccetti, “il metilmercurio nel Paglia c’è e Italia Nostra vuole fare chiarezza mentre Comune e Regione ancora discutono di tavoli e focus”

E’ arrivata a stretto giro di posta la replica del presidente di Italia Nostra – Orvieto, Lucio Riccetti alle “precisazioni del Comune e di Alta Scuola” per quanto riguarda l’inquinamento del fiume Paglia non solo da mercurio ma, soprattutto da metilmercurio, così sostiene da tempo proprio Riccetti basandosi su dati e evidenze scientifiche pubblicate fin dal 2014.

Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Comune e Alta Scuola?

Prendiamo atto del comunicato che in un classico linguaggio burocratico-politichese svolge l’unico ruolo di mettere le mani avanti su un dato di fatto che resta quello che abbiamo dichiarato più volte in passato e cioè che il Paglia deve essere considerato un fiume inquinato.  Il comunicato invece di affrontare il tema dell’inquinamento parla delle attività più o meno svolte dai vari soggetti e si continua a sostenere che tutto nasce dal 2016 quando, in realtà, la presenza di metilmercurio è documentata fin dal 2014, questo è è il dato reale. Ancora più preoccupante è il totale silenzio sulla presenza del metilmercurio, mai nominato nel documento. Noi vogliamo sapere perché hanno atteso tutto questo tempo e perché non hanno ancora fatto nulla.

Ma apparentemente loro sono piuttosto tranquilli…

Loro continuano a non prendere in considerazione o meglio a nascondere la presenza del metilmercurio, cosa già assodata da studi scientifici, elemento presente nei pesci in misura tre volte superiore al consentito.  Mentre oggi è possibile effettuare anche fitobonifiche per il mercurio che poi va a depositarsi sul fondo, per quanto riguarda il metilmercurio cambia tutto perché va ad inserirsi nel circuito alimentare con conseguenze molto gravi per la salute.

Che tipo di conseguenze ha il metilmercurio sull’uomo?

E’ classificato come elemento cancerogeno con patologie gravi e molto pesanti ed è questo che ci lascia perplessi.  Perché in presenza di studi scientifici pubblicati fin dal 2014 la Regione e il Comune non si muovono? Ma soprattutto perché ancora si parla di tavoli e focus mentre il metilmercurio è lì nel Paglia?

Ma il metilmercurio da dove viene?

Chiariamo subito che la colpa della presenza di mercurio nel Paglia non è della discarica, così sgombriamo il campo da ogni polemica in tal senso. Altra cosa è la verifica, come abbiamo chiesto, del perché il mercurio si trasformi in metilmercurio all’altezza di Orvieto; anche in questo caso non vogliamo addossare colpe ad alcuno ma semplicemente fare chiarezza con le necessarie verifiche scientifiche che Italia Nostra ha chiesto al ministero competente.  E’ chiaro che non essendoci siti estrattivi di mercurio in territorio umbro o industriali che producono scorie di tale metallo l’origine siano da ricercarsi nelle cave dell’Amiata e probabilmente in parte anche nella geotermia che insiste sempre in quell’area. E’ quindi un problema della Regione Toscana mentre Umbria e Comune devono controllare che dalla Toscana si risolva il problema.

Come Italia Nostra cosa chiedete nell’immediato?

Per prima cosa si deve riconoscere lo stato di inquinamento del Paglia e renderlo pubblico con appositi cartelli vietando sia la pesca per uso alimentare che quella sportiva perché comunque si entra in contatto con l’acqua del fiume.  Serve a poco ammettere che ci sia il problema in consiglio comunale senza poi trarne le ovvie conseguenze.  Parallelamente chiediamo che si faccia totale chiarezza sul ruolo della Regione Toscana visto che le cave dell’Amiata sono chiuse dal 1984 e ci ritroviamo a più di trent’anni con mercurio e metilmercurio nel Paglia in particolare tra Orvieto e Alviano.  Italia Nostra chiede che ministero e magistratura controllino e si occupino delle responsabilità anche perché nel futuro ci si deve preparare anche a chiedere gli eventuali danni per gli ultimi vent’anni di inquinamento del fiume

Ganapini ha proprio in questi giorni dichiarato in un’intervista che c’è un’emergenza mercurio nel Paglia e nel Tevere, quindi Arpa concorda con voi di Italia Nostra.

Questo mi e ci conforta.  Il direttore dell’Arpa Walter Ganapini è persona seria e competente e il fatto che, a differenza di sindaco, Alta Scuola e Regione che continuano a minimizzare e prendere tempo, sia proprio lui a dichiarare che la situazione sia critica e grave non fa altro che confermare una situazione di allarme che stiamo evidenziando ormai da anni senza che gli organi competenti si muovano di conseguenza e con la opportuna attenzione per la salute dei cittadini.

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