Massimo Gnagnarini, conoscere Orvieto per governarla

Una serie di luoghi comuni e di fake news su come funziona o non funziona Orvieto rischiano di alimentare false piste inutili e dannose per disegnare correttamente il futuro della città.

Turismo mordi e fuggi? Falso. A Orvieto funzionano circa 300 alloggi turistici che vengono ceduti con contratti mediamente settimanali.

Commercio in coma profondo? Falso. A Orvieto ogni mille abitanti ci sono 25,3 esercizi contro un analogo valore medio regionale pari a 23,1.

Redditi in calo? Falso. A Orvieto la percentuale dei contribuenti che dichiara oltre 55.000 euro di reddito è del 4,1% contro un valore medio regionale della medesima fascia pari al 3,3%.

Disoccupazione in crescita? Falso. Orvieto con un 8,4% è il sistema locale del lavoro meno penalizzato rispetto a quelli limitrofi. (Chiusi 10% – Arezzo 9,4% – Viterbo 13,1%)

Welfare cittadino in crisi ? Falso. Il Comune di Orvieto eroga ogni anno servizi sociali per un valore di oltre 4 mln di euro per assistenza alle famiglie, ai minori, ai disabili, agli anziani e alla povertà con un costo pro capite per cittadino pari a 210 euro contro una media nazionale pari a 148 euro. Di questi solo 3 euro pro capite sono destinati a immigrati e nomadi, nonostante che la popolazione di Orvieto sia costituita per oltre il 10% da stranieri.

E’ solo un piccolo spaccato di verità sulla nostra città che, ovviamente, presenta anche delle criticità tra cui la più pericolosa è quella demografica. Occorre fare presto e mettere in campo tutte le politiche necessarie per scongiurare il reale pericolo di scendere sotto quota ventimila abitanti con effetti nefasti per una serie di ragioni istituzionali ed economiche.

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