Nomi, ipotesi e lotte interne per la giunta targata Tardani. Fratelli d’Italia rischia di rimanere fuori

Sono ore febbrili di attesa in vista del primo consiglio comunale di giovedì 27 giugno. Roberta Tardani è al lavoro per costruire la nuova giunta non senza malumori sia nella Lega che soprattutto in Fratelli d’Italia.
I nomi che in queste ore circolano sono quelli noti di Angelo Ranchino come vice-sindaco e probabilmente con deleghe pesanti come i lavori pubblici, e di Piergiorgio Pizzo che verrebbe riconfermato al bilancio mentre certo l’ingresso di Luciani che aprirebbe la strada all’entrata in consiglio di Gionni Moscetti, primo dei non eletti nella lista delle Lega. Il sindaco terrebbe per sé deleghe importanti come turismo, cultura e ambiente. Ai servizi sociali circola un nome di una donna, in ossequio alle quote rosa, forse I.P. queste sono le iniziali, ma siamo nel campo delle ipotesi.
Veniamo alle note dolenti. Fratelli d’Italia rischia di rimanere fuori dai giochi perché la figura proposta dal partito di Giorgia Meloni, Umberto Garbini, sembrerebbe non incontrare il favore dello stesso sindaco, non per questioni di feeling ma di età. Garbini, dal canto suo può contare sul fatto di essere il primo nella lista e eletto in consiglio. E’ una sfida a tratti di fioretto a tratti di sciabola ma potrebbero arrivare sorprese proprio in zona Cesarini.
Secondo le ricostruzioni delle voci di corridoio, Stefano Olimpieri dovrebbe essere eletto a maggioranza come presidente del consiglio comunale mentre mister preferenze, alias Andrea Sacripanti rimarrebbe in consiglio probabilmente con il ruolo di capogruppo della Lega. La mossa sarebbe dettata dai futuri assetti regionali che potrebbero vedere proprio Sacripanti come candidato a Palazzo Cesaroni anche se non in splendido isolamento visto che anche altri personaggi del centro-destra ambiscono a divenire i paladini di Orvieto in consiglio regionale. Gli appetiti sono tanti ma la legge regionale non favorisce certo la dispersione del voto per un territorio come l’orvietano.
E la lista civica? Il nome che circolava fino a pochi giorni fa era quello di Carlo Moscatelli per lo sport, ma la sua contemporanea presidenza della Fidal, avrebbe consigliato di soprassedere quindi i giochi tornano a riaprirsi. Molto probabilmente non si muoveranno pedine interne agli eletti e Tardani potrebbe scegliere una persona di fiducia come espressione della lista civica magari con le deleghe a sociale, sport, scuola e una tra turismo e cultura, sempre che non rientri in gioco Garbini a cui potrebbero essere affidate quelle alle politiche giovanili, ad esempio, e altre “leggere” ma non meno importanti così da farlo crescere nelle competenze che, però, mancano un po’ a tutti i nuovi e non è una questione meramente anagrafica.
Ultimo capitolo riguarda le partecipate, con in testa Centro Studi e TeMa che hanno un ruolo forte in città per quanto riguarda cultura e turismo. Il cda del Centro Studi metterà a disposizione l’incarico, come già comunicato prima della campagna elettorale e confermato dallo stesso presidente Matteo Tonelli, proprio ai microfoni di OrvietoLife; rimane in silenzio il cda della TeMa, almeno per la parte di competenza del Comune, ma sicuramente anche dalle parti del teatro cambierà l’assetto.
Per avere la certezza si dovranno attendere i decreti di nomina e la presentazione in consiglio ma l’opposizione è agguerrita e al minimo errore di valutazione, anche presunto, sarà pronta a dare battaglia evidenziando i punti dolenti senza attendere che ognuno venga messo alla prova con il lavoro sul campo.

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