PD Orvieto, “il sindaco ha volutamente causato la paralisi di TeMa e ora?”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma Partito Democratico di Orvieto sulla situazione di TeMa e sul prossimo futuro del Teatro Comunale Luigi Mancinelli

 

Continua a tenere banco la vicenda dell’associazione TeMa nel dibattito cittadino, soprattutto perché, come già sostenuto, non si può liquidare con una delibera perlopiù illeggittima e con altri stratagemmi 25 anni che nel bene e nel male non sono solo quelli che descrivono l’attività di un soggetto privato ma dell’attività di un’associazione funzionale alle politiche culturali della nostra città.

Come Partito Democratico di Orvieto, ribadiamo dunque la nostra contrarietà alle ultime scelte dell’amministrazione Tardani. Scelte che hanno portato alla delibera di revoca con immediatezza della posizione di socio del comune decisa con delibera del n. 248 del 6 novembre 2019, ed al rifiuto netto di non autorizzare la stagione teatrale in toto già coperta da finanziamento della CRO di Orvieto.

Dietro queste scelte c’è un pensiero unico, insopportabile per chi scrive, che sta mistificando la vicenda della TeMa, e alterando la verità su quanto accaduto negli ultimi mesi. Il pensiero unico tuttavia ha bisogno di capri espiatori, ed oggi ingannando, incolpa chi il debito l’ha ridotto, e carica sulle spalle del CdA uscente un fardello ingiusto ed eccessivo. Per quanto emerso dalle ultime esternazioni di alcuni soggetti alla riunione dei soci TeMa del 10.12.2019 appare ormai chiaro quelli che sono stati accordi pre elettorali e che ora mostrano volti e riscatto. Dietro la politica del “cambiamento” infatti si sta pian piano dissimulando la vecchia politica dei personalismi che vede come protagonisti chi, abile trasformista, cerca di portare avanti i propri interessi e rivalsa politica per rimanere sulla scena.

Nessuno ha mai nascosto le problematiche economico finanziarie di TeMa, anzi proprio dal 2015 crediamo che queste sono state non solo esaminate ma affrontate. I consiglieri di amministrazione uscenti della TeMa sin dal momento dell’accettazione del loro mandato infatti, hanno svolto la loro opera senza perseguire interessi personali, questi ultimi: 1)  hanno tutti rinunciato ad emolumenti e/o gettoni di presenza,  2) hanno ridotto i costi, riorganizzato la struttura  della TeMa, senza ridurre l’altissima qualità del servizio offerto;  3) hanno portato in teatro ed in città manifestazioni, spettacoli ed eventi con una loro sostenibilità e copertura economica; 4) portato alla riduzione del deficit e chiuso i bilanci in pareggio.

Inoltre l’amministrazione Germani, seppur con un bilancio stretto nelle morse del predissesto, ha adempiuto agli oneri che la precedente amministrazione (Concina, Tardani Vice) aveva assunto nei confronti dell’Istituto di Credito Bancario CRO, pagando, oltre al contribuito annuo e quota socio, anche rate postargate.

Ci sorprende dunque che sia stato possibile affermare che questo epilogo sia stato determinato dalla previsione di un bando pubblico per la gestione del Teatro Mancinelli quando esso giungeva dopo pareri legali ai quali la precedente amministrazione si era rivolta e che evidenziavano, nel rispetto delle normative, tale necessità.

Nonostante tutto ciò, questa amministrazione comunale ha scartato qualsiasi soluzione basata su un confronto aperto e allo stesso tempo costruttivo tra Comune e Te.Ma, e tra Comune e cittadini che si erano mobilitati (con una petizione popolare raggiungendo 1.500.00 firme), scegliendo di adottare un atteggiamento autoritario, contrario alla legge, conflittuale, ma quel che è peggio distruttivo e senza sbocchi utili.

Pretestuosissima è stata la giustificazione fornita per la mancata autorizzazione alla stagione teatrale a motivo della posizione debitoria della TeMa, visto che tutti gli spettacoli previsti in cartellone da approvare erano stati coperti dal finanziamento vinto con bando di gara con la CRO, e non vi erano per essi rischi di ulteriori perdite, ma solo possibilità di guadagni.

Scientemente si è deciso di  paralizzare la TeMa. La mancata autorizzazione alla stagione teatrale ha reso impossibile sia di richiedere la liquidazione dell’acconto sul contributo della Fondazione CRO per l’organizzazione della Stagione stessa, sia i guadagni per l’avvio della campagna abbonamenti, e per gli entroiti di botteghino, e per gli ulteriori sponsor privati. In sintesi gli amministratori del CDA sono stati messi nelle condizioni di non poter pagare gli stipendi dei dipendenti della TeMa  di settembre ed ottobre 2019, i quali ultimi innanzi a tale situazione indotta ad hoc, hanno deciso di licenziarsi.

Noi avevamo già evidenziato, che le problematiche relative alla carenza di liquidità della TeMa si aprivano ad altre possibili soluzioni, diverse dall’unica invece prospettata e consistente nella liquidazione da effettuare in modo traumatico ed a strettissimo giro di tempo dalle conseguenze giuridiche certe e non previste perché i debiti accumulati non svaniranno nel vento, l’erario, le banche chiederanno la restituzione del dovuto bussando a molte porte per almeno i prossimi dieci anni,  con certezza lo chiederanno alle future amministrazioni del Comune di Orvieto e quindi ai cittadini tutti. Per questo avevamo chiesto di poter accompagnare il passaggio della TeMa verso un’alternativa gestionale, garantendo la stagione teatrale già sovvenzionata, senza nuocere ai cittadini ed ai creditori della citata associazione.

Ci hanno promesso di non tradire Umbria Jazz e di garantirci qualche spettacolo con l’anno nuovo, ma tutto ciò non ha a che fare con il concetto di cultura ampio e in grado di garantire il pieno sviluppo di ogni cittadino. Più che altro queste promesse ricordano l’antico motto del “panem et circenses”, funzionale ad assopire l’anima del popolo vivace, espressione di una politica cieca che non pensa al futuro ma solo a raccogliere consensi. Tutto ciò a ragion veduta ci spaventa.

Cercando comunque di essere propositivi, ci auguriamo nel prossimo futuro almeno una inversione di rotta di questa giunta, auspichiamo che si smetta di parlare per slogan sintetizzando questa ed altre problematiche in maniera banale, e che si arrivi a condividere con la cittadinanza e tutte le forze politiche con chiarezza un progetto che consideri la cultura come la bussola per lo sviluppo di questa città, necessaria per orientarci ed ancorarci all’anima di questo territorio.

 

Partito Democratico Orvieto

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