Fondazione e CRO ribadiscono che la banca orvietana non è commissariata e anzi in linea con tutti gli indici patrimoniali

La Fondazione della Cassa di Risparmio di Orvieto desidera ribadire, ancora una volta, che la procedura di commissariamento, attivata da Banca d’Italia, non è stata estesa alla controllata Cassa di Risparmio di Orvieto.

Il CDA, nominato il 27 aprile 2017, continua, pertanto, la sua attività di tutela del patrimonio e, conseguentemente, dei soci e dei clienti, da sempre vicini all’Istituto.  Da questo fondamentale presidio, deriva un’imprescindibile tutela del territorio di riferimento.  Siamo confidenti che, in considerazione, dell’offerta irrevocabile di acquisto della partecipazione di Banca Popolare di Bari in CRO, formalizzata prima dell’apertura dell’Amministrazione Straordinaria, consenta una rapida definizione di questa posizione.

I dati finanziari ufficiali, più volte resi pubblici, confermano il buono stato di salute della Banca:

1- un Cet1 dell’11,8% (con un buffer -margine- superiore di oltre due punti sul limite minimo regolamentare);

  1. – crediti deteriorati al pari delle due più grandi banche italiane (npe netto di circa il 7%)
  2. – indice di liquidità ampiamente superiore ai margini di tranquillità,

 

Tutti elementi che confermano le motivazioni di un prezzo di 55,5 milioni di euro, per il 73,57% di Banca Popolare di Bari in CRO, contenuto nella rammentata offerta irrevocabile, a tutt’oggi confermata.  In altri termini, il prezzo di 55,5 milioni proposto, corrisponde ad un valore complessivo della CRO di 74 milioni, equivalente al tangible equity o patrimonio netto tangibile (depurato dei valori immateriali) dell’Istituto, quando tutte le banche italiane quotate sono valutate al 50-60% dello stesso.  Si tenga presente che la Società Offerente ha, altresì, formalizzato la volontà di patrimonializzare ulteriormente CRO, al fine di portare il cet1 sino al 18%.  La Fondazione, comunque, non ha dimenticato che la CRO avrebbe dovuto astenersi dal collocare azioni della capogruppo. Circostanza, questa, che l’Ente già da tempo ha criticato e posto sotto osservazione.  Parimenti, è indubitabile che l’istituto poteva e può far di più in termini di attività tipica. Di qui la necessità di un rapido cambio di passo, accompagnato da un sostanziale rinnovamento nelle posizioni apicali.

Sempre la Fondazione, che segue la situazione da vicino, intende sostenere la CRO in ogni sua attività ed iniziativa sul territorio, così come in ogni sua comunicazione con i propri clienti. Allo stesso tempo, si confronterà e coordinerà con tutti gli Organi competenti, affinché la CRO abbia una sua ordinata e rapida collocazione al di fuori delle procedure straordinarie in corso che, si ribadisce, riguardano esclusivamente la sua controllante.

 

In breve, la Fondazione è certa della buona salute della sua partecipata e sicura che possa continuare ad offrire ai suoi clienti i quotidiani servizi.  Da ultimo, si segnala che, in queste ore, sono in corso riunioni, anche col soggetto che ha formulato la proposta vincolante di acquisto, al fine di valutare i prossimi passi.

 

 

IL COMUNICATO DEL CDA DI CASSA DI RISPARMIO DI ORVIETO

La Cassa di Risparmio di Orvieto SpA non è coinvolta nella procedura di amministrazione straordinaria che ha interessato la Capogruppo Banca Popolare di Bari  e continua ad operare nel pieno rispetto dei requisiti stabiliti dall’Autorità di Vigilanza.

La Cassa di Risparmio di Orvieto conferma quindi l’esercizio della propria attività a servizio della clientela e a sostegno dei territori di insediamento.

                                                                                                             

Il Consiglio di Amministrazione”

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