Sicurezza. Spagnoli Consap: “le leggi e la certezza della pena fermano i delinquenti, non le forze dell’ordine”

La sicurezza dei cittadini, il lavoro incessante delle forze dell’ordine seppur sempre più “anziane” e sempre più sotto organico, la mancanza della certezza della pena quando i colpevoli sono assicurati alla Giustizia, e il ruolo delle istituzioni nazionali e locali, sono alcuni dei punti sui cui Stefano Spagnoli, segretario nazionale del Consap (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia), ha voluto porre l’accento in una conferenza stampa che si è tenuta a Orvieto mercoledì 17 gennaio scorso. L’occasione per un nuovo fermo e durissimo intervento del segretario di Consap in materia di sicurezza deriva dalla recrudescenza dei furti, e più in generale di reati predatori generici, che da un paio di mesi stanno mettendo a dura prova tutto il territorio orvietano. La popolazione ha paura, si sente lasciata sola, i furti e i tentati furti continuano, gli autori non vengono bloccati e la percezione dei presidi di sicurezza che nel territorio orvietano sono assicurati da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, finisce per affievolirsi. Di qui l’intervento del segretario Spagnoli.

“L’organico della Polizia di Stato, è vero – ammette Spagnoli – è sempre più “anziano”, la provincia di Terni con una media di 49 anni è seconda solo a Rieti e Udine entrambe con una media anagrafica di 50 anni. Ma questo aspetto non è il problema primario, anche perché – continua Spagnoli – un agente “anziano” di norma ha maturato quella esperienza e conoscenza del territorio che in certi casi sono necessarie per svolgere al meglio il nostro lavoro. Il problema più importante è che i pensionamenti non vengono adeguatamente reintegrati dalla messa in forza di nuovi agenti. Il problema è ovviamente nazionale con una carenza stimata in 45mila unità di cui solo 20mila nella Polizia di Stato. Siamo arrivati a tutto questo – spiega il segretario – a causa di scelte politiche scellerate in tema di sicurezza che hanno inteso l’eventuale potenziamento delle forze dell’ordine come una spesa anziché un investimento. Orvieto pertanto non è altro che in piccolo lo specchio ci ciò che succede in Italia con un 25% di unità mancanti. Se a questo aggiungiamo che il territorio è facilmente raggiungibile da Roma, Viterbo, Perugia, dalla Toscana, via auto e treno, è facilmente intuibile che sotto organico le forze dell’ordine non ce la possono fare, nonostante tutto l’impegno possibile, a presidiare capillarmente tutta la zona.”

Spagnoli passa poi a analizzare la zona di Orvieto: “Dobbiamo uscire dal concetto secondo cui questa è una oasi. Non siamo più in una oasi e il tutto si aggrava a causa di una sorta di involuzione civica che deriva da un problema assolutamente normativo. Oggi paghiamo quindi lo scotto del mancato investimento sulle forze dell’ordine in merito a risorse umane, mezzi e tecnologia. Aggiungo anche che tutto il buonismo e il garantismo che a tutti i costi ha messo le forze dell’ordine difronte ad una effettiva impotenza anche laddove i responsabili vengono correttamente e prontamente assicurati alla Giustizia. Poiché quando ci troviamo di fronte ad un furto e salta fuori lo straniero, magari con 30-35 alias e identità diverse, con precedenti come furto, furto con scasso e dopo la denuncia a piede libero lo ritroviamo ancora in attività come possiamo premiare il cittadino onesto se poi la legge non prevede pene certe per il disonesto? Molto spesso ci si preoccupa più di quanto stringono le manette che non di cosa ha portato a metterle quelle stesse manette, e in definitiva la normativa vigente non consente di di tutelare il cittadino onesto né le forze dell’ordine.”

“Sto predisponendo un documento – dice Spagnoli – che porterò all’attenzione dei vertici del Ministero dell’Interno per contrastare la recente disposizione del Ministro Orlando che in pratica non prevede più il carcere per pene inferiori a 4 anni. E’ ancora più evidente che in Italia è diffusa la consapevolezza dell’impunità a fronte di piccoli reati. Per questo oggi ancora più persone arrivano in Italia per delinquere. Si tratta infatti di stranieri nella maggioranza dei casi. L’orario scelto per tentare i furti nelle abitazioni è intorno alle 17-20 quando la maggior parte delle persone è fuori casa per incombenze varie, quando la luce cala e quando sono in programma i cambi turni delle forze dell’ordine. E’ gente che osserva per giorni l’abitazione prescelta, non arriva all’improvviso. Per contrastare tutto questo saranno molto utili le telecamere di videosorveglianza che il comune di Orvieto ha installato e che a breve saranno attive. Ma sarà ancora più utile per noi e il nostro lavoro il supporto e l’aiuto della popolazione. Oggi la popolazione afferma che è “colpa delle forze dell’ordine se i ladri non vengono presi”, non voglio stare a difendere i colleghi, ma non è colpa delle forze dell’ordine se i responsabili non vanno in carcere, i delinquenti non li fermano la Polizia o i Carabinieri, i delinquenti li ferma una legge che li inchiodi alla proprie responsabilità con una certezza della pena seria e incontrovertibile.”

“Ciò che accade in questi mesi a Orvieto – continua il segretario Consap – non è altro che ciò che accade in tutta Italia da tempo. In Italia girano dei “fantasmi” che commettono reati, vengono fermati, denunciati, arrestati e poi rimessi in libertà. E’ normale che la gente non percepisca sicurezza e alla fine siamo talmente demoralizzati e scoraggiati che nemmeno andiamo più a denunciare. Stimiano in circa il 15-20% in meno di denunce, non fatte. Con queste “armi spuntate” le forze dell’ordine finiscono per fare i “vigilanti”, i “guardiani”, abbiamo le migliori forze dell’ordine d’Europa e siamo contemporaneamente il paese dove si delinque non maggiore facilità. La causa di tutto questo è la mancanza di leggi e pene per chi delinque.”

“Ovviamente le istituzioni locali devono fare anch’esse la loro parte. Ottima la scelta del sindaco Germani di andare a colloquio con il prefetto e ottima la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza ma a questi tavoli dovrebbero essere chiamate anche le rappresentanze sindacali delle forze dell’ordine perché sempre in prima linea e quindi maggiormente aggiornate e coinvolte dal fenomeno. Inoltre su Orvieto e la situazione sicurezza pesa anche la chiusura del tribunale e della Procura. Avevamo un tribunale e una Procura eccellenti che in un anno portavano tutto a sentenza, oggi l’impiego di risorse umane e di mezzi per andare e tornare da Terni inizia a essere importante, tutte risorse che vengono dirottate dal presidiare il territorio. La presenza del tribunale e della Procura a Orvieto inoltre garantivano una risposta immediata e davano maggiore percezione di sicurezza e controllo.”

“Le forze dell’ordine a Orvieto stanno lavorando tutte al meglio, con la consueta professionalità e dedizione al controllo e tutela dei cittadini, ma in questo clima, con queste limitazioni e senza leggi che tutelino davvero il cittadino onesto è davvero complicato, se non obiettivamente impossibile garantire la serenità e la tranquillità del territorio.”

“Di tutto questo mi farò portavoce e chiederò un rafforzamento delle forze di Polizia a Orvieto ma ritengo anche di dover dare alcuni consigli alla popolazione: ben venga la collaborazione dei cittadini ma non è con le ronde che possiamo risolvere, anzi prego tutti di non affrontare nessuno che ci si trovi difronte, di chiamare immediatamente le forze dell’ordine, segnalare sempre senza esitazione alcuna qualsiasi persona o automobile sospetta che esula dall’ordinario, meglio sempre una telefonata in più che una in meno, a chi vive in case isolate consiglio di dotare le proprie abitazioni di allarme, fare attenzione a non raccontare sui social dove siete, dove state andando, quando usciamo, non pubblicare su Facebook la foto al ristorante alle 20, osserviamo la nostra quotidianità e segnaliamo ogni particolare che esce dal nostro abituale contesto (auto parcheggiate da tempo, auto mai viste prima, persone che si aggirano in vie e piazze).”

 

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