Una porcata chiamata pace fiscale!

Ammontano ad oltre 20 miliardi i crediti vantati dai Comuni italiani verso i cittadini e le aziende morose per Tarsu, Ici, Imu ed altri tributi affidati alla riscossione dell’Agenzia delle entrate.  Bisogna sapere che questi crediti trasformati in cartelle esattoriali concorrono a formare le entrate del bilancio comunale di previsione e quindi a mantenere la capacità di spesa degli Enti.  Qualora il governo, come annunciato, facesse la cosiddetta “pace fiscale” con uno sconto medio del 80% queste entrate ancora da riscuotere si ridurrebbero a 4 miliardi con un taglio alle finanze comunali di ben 16 miliardi.

Di conseguenza il governo dovrebbe trovare 16 miliardi, che non ha, per compensare ciò che mancherà ai comuni italiani oppure i Comuni dovranno tagliare i servizi o mantenere i servizi aumentando le tasse a chi è in regola e le paga puntualmente.

E a Orvieto?  Questo giochetto costerebbe alle finanze cittadine, sin dal prossimo esercizio, svariate centinaia di migliaia di euro provocando un immediato taglio delle spese comprimibili ovvero quelle delle manutenzioni, del welfare e degli investimenti.

Spero che il governo ci ripensi perché per essere convintamente populisti non serve essere sconsiderati fino a questo punto.

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