E’ passato un mese dalla chiusura della Libreria dei Sette, sotto il cielo di Orvieto nulla di nuovo

Riceviamo e pubblichiamo un’appello della Libreria dei Sette che continua a chiedere di aderire alla petizione online.  Intanto c’è anche il rinnovo della critica all’amministrazione che non si è attivata, per quanto di sua competenza, per favorire il rilancio dell’attività culturale e commerciale

 

E’ passato esattamente un mese dalla chiusura della Libreria dei Sette, cioè dal 24 dicembre 2018, il nostro ultimo giorno di attività; entro fine gennaio torneranno ai legittimi fornitori tutti i volumi ancora giacenti nel Palazzo dei Sette, circa 24.000 libri che costituivano il patrimonio di questo presidio culturale; abbiamo appena ricevuto 1200 scatole di cartone e 36 pallets (in foto) che serviranno per l’imballaggio dei volumi.

Tantissimi erano le persone che fino all’ultimo giorno, in buona fede, speravano che le voci dell’imminente chiusura del negozio fossero infondate e pochi ma rumorosi quelli che, al contrario, spesso in mala fede, si dilettavano nel diffondere notizie false che l’SOS dei librai nascondesse qualche misteriosa manovra politica. E invece proprio l’indifferenza di quest’ultima ha fatto si che avvenisse quello che noi librai paventavamo da oltre un anno cercando di spiegarne le ragioni ai nostri amministratori e a tutti quelli che ce lo chiedevano : gli alti costi di gestione, in particolare quelli del personale, dell’affitto e della programmazione culturale, da qualche anno erano divenuti insostenibili per un’azienda che viveva della vendita di soli libri, motivo per cui avevamo ripetutamente chiesto al Comune un ampliamento della licenza commerciale al fine di realizzare un caffè letterario che ci avrebbe permesso di rilanciare l’attività, richiesta che è rimasta a tutt’oggi senza risposta.

Nonostante ciò, ancora pochi giorni fa il nostro sindaco ha usato parole rassicuranti dichiarando che al piano terra del Palazzo dei Sette continuerà ad esserci una libreria, indipendentemente da chi ne sarà il gestore! Quello che più ci stupisce è capire come questo potrà avvenire se prima non viene individuato un nuovo player librario disposto ad investire su questa attività; i diversi contatti che stiamo avendo in queste settimane, alcuni dei quali con operatori di livello nazionale alternativi a Mondadori, si sono detti interessati a rilevare la Libreria dei Sette e disponibili ad investire sulla programmazione culturale, ma a condizioni che l’atrio possa diventare un luogo di ritrovo quotidiano per i cittadini, cosa che passa necessariamente da una bonifica complessiva del tetto in vetro e dalla climatizzazione dell’atrio stesso, interventi che noi affittuari sollecitiamo da anni al proprietario dello stabile, cioè il Comune, senza alcun successo.

Se veramente si vuole rilanciare il Palazzo dei Sette come uno snodo dinamico della vita culturale orvietana, allora sarebbe bene passare dalle parole ai fatti, questo è il momento non più rinviabile per dimostrare che le buone intenzioni più volte enunciate dal sindaco sono reali e non semplici dichiarazioni di facciata, noi librai stiamo facendo tutto il possibile per individuare un nuovo gestore alla Libreria dei Sette, chiediamo solo di non essere abbandonati al nostro destino, perché restituire un importante presidio librario ad Orvieto significa fare il bene dell’intera comunità, non solo di quella parte che se ne serve, non perdiamo questa ultima occasione!
Grazie ai 3859 firmatari della petizione online su change.org La Libreria dei Sette è un bene comune. Orvieto non deve privarsene.
C’è ancora tempo per aderire, continuiamo insieme a crederci!

 

Libreria dei Sette

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