Si discute tanto di turismo ma ancora non abbiamo il calendario 2018 e sul Centro Congressi nessuna novità

All’ultima conferenza dei capigruppo in Comune hanno discusso di turismo e promozione.  Una questione ormai annosa perché la città non ha mai avuto una vera azione di marketing dedicata all’incoming e una politica di programmazione degna di tale nome.  Ci sono stati tentativi in passato ma alla fine tutto è naufragato.  Oggi la situazione qual è?

Ascoltando gli assessori in verità non sembra cambiata più di tanto.  Sì il quadro introduttivo è interessante ma i contenuti ancora mancano.  In particolare il calendario degli eventi per il 2018 e il Palazzo dei Congressi per arrivare al progetto più completo di città.  Ma andiamo con ordine anche per evitare confusione.

Nel suo intervento il sindaco ha spiegato con dovizia di particolari che le manifestazioni organizzate da privati non possono essere finanziate in alcun modo dal Comune come prevede lo statuto, mentre l’assessore Vincenti ha ricordato come Wine Show abbia richiesto 25mila euro per rimanere a Orvieto.  Ancora una volta si passa la patata bollente a terzi.  Intervistato da noi per la rubrica “Piazza del Popolo” l’organizzatore ha ribadito di aver inserito nel business plan 25 mila euro di contributi da parte di enti pubblici, non da parte del Comune di Orvieto.  A indispettire, poi, è la mancanza di comunicazione, di atti così come è avvenuto per “I Gelati d’Italia”, cancellato e ora sembra rinviato a fine agosto.  Delibere in ritardo, concomitanza di eventi sono i punti deboli.  Tanto per fare un esempio torniamo a “I Gelati d’Italia”.  La delibera sul patrocinio è stata approvata il 27 marzo e pubblicata il 6 aprile, in forte ritardo per chi deve fare promozione e pianificare le spese.  Il periodo sarebbe stato concomitante proprio con l’evento legato alla birra con stand previsti in piazza del Popolo e in piazza della Repubblica con i presidi di Citta Slow.  E la sicurezza?   Alla fine l’organizzazione ha deciso di cancellare l’evento.  Ora pare che si faccia a fine agosto ma ancora non c’è nulla di ufficiale sulle date.

Per quanto riguarda il Wine Show il sindaco ha spiegato che il dialogo è aperto ma per quest’anno di vino si parlerà a Todi.  Orvieto città del vino e dell’olio non ha eventi di rilievo dedicati al vino mentre per l’olio si punta tutto sulla Maratona dell’Olio.  Torniamo però al calendario degli eventi per il 2018.  E’ ancora aleatorio, non c’è alcuna pubblicazione ufficiale e siamo ormai a maggio.  C’è stato un lungo elenco di eventi molto territoriali legati alle feste tradizionali come la Palombella, una conferma per UJW e poi?  Niente da fare, non si riesce a capire che chi pianifica a fini turistici deve avere un calendario delle date con largo anticipo.  A settembre, ad esempio, si programma il 2019 e quindi si deve avere già un calendario particolareggiato per il prossimo anno.  Sarà così?  Riteniamo che sia difficile visto che ad oggi non si ha quello ufficiale di quest’anno e siamo al 4 maggio. E’ stato spiegato che il saldo eventi tra il 2017 e il 2018 è in attivo ma più che il numero sarebbe interessante capire la valenza.  La birra in piazza del Popolo non ha portato nuovi turisti ma ha intercettato quelli, tanti per fortuna, presenti.

Chiudiamo il capitolo sul calendario e apriamo quello breve sul Palazzo del Capitano del Popolo.  Durante il confronto con i commercianti organizzato in sala consiliare il sindaco aveva promesso l’accollo delle spese per la sicurezza da parte del Comune e l’avvio dei lavori di adeguamento per il mese di maggio.  Niente da fare.  Non c’è alcun bando ma soprattutto i lavori non sono iniziati. Come non c’è alcun nuovo bando per l’affidamento dello stesso Palazzo che dovrebbe divenire il centro congressi, cuore pulsante per il turismo orvietano.  Ci permettiamo di mettere in luce qualche problematica.  Un Centro congressi fermo è fuori mercato.  Oggi la concorrenza è spietata anche perché non ci sono più soldi disponibili da parte degli sponsor.  E’ sempre più difficile e soprattutto sempre più spesso gli organizzatori cercano location che offrono l’all-inclusive, magari con terme, mare, lago, visite guidate.  Non solo, sempre più spesso i congressisti vengono riuniti in una struttura unica dove discutono, dormono, mangiano e hanno occasioni di relax, il tutto senza mai muoversi.  Certo ad Orvieto le distanze sono tutte relative ma tutto il resto?  Una domanda su tutte: è stato fatto un educational con quei soggetti che di professione gestiscono eventi congressuali?

Insomma alla commissione capigruppo si è presentata una bella cartolina, con qualche ghiotta occasione come gli eventi legati a San Patrizio, pensati lo scorso anno da Orvieto per Tutti, e ripresi dal Comune o la Maratona dell’Olio del prossimo autunno.  Su UJW attendiamo le conferme ufficiali anche se il sindaco ha spiegato che il Comune vuole entrare nel consiglio di indirizzo della Fondazione UJ di cui è socio.  Abbiamo capito che di vino non si parla quest’anno, per il prossimo si vedrà.  Abbiamo capito che la pedonalizzazione è stata fortemente voluta fin dalla legge speciale su Orvieto e che l’attuale governo cittadino ha solo dato una scossa.  Abbiamo capito che il mercato deve essere sempre più Slow dimenticandosi, forse, che è utilizzato dagli abitanti che cercano la spesa quotidiana e non eccellenze che hanno prezzi da eccellenze.

Abbiamo capito che Orvieto ha grandissime potenzialità di sviluppo del turismo ma che ad oggi non sono utilizzate nella loro interezza perché il progetto è teorico e non pratico, salvo qualche fuga in avanti, timida e spesso non supportata dai servizi previsti.  L’unico progetto di città è quello relativo ai Focus Group del PD che analizzeremo nei prossimi giorni.

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