Vincenzo Fumi assolto dopo otto anni dalle accuse di calunnia, “perché il fatto non sussiste”

Dopo otto anni è arrivata la sentenza emessa da Dorina Fratini, giudice del Tribunale di Terni, che assolve Vincenzo Fumi perché il fatto non sussiste.  Bisogna tornare al 2012 quando Fumi, all’epoca presidente della Fondazione CRO, autorizzò l’acquisto da un privato di un vaso ritenuto del ‘600 per circa 50 mila euro.  La polemica esplose immediata in particolare con l’antiquario Marcello Mencarelli che accusò lo stesso Fumi di aver acquistato un falso a prezzi esorbitanti danneggiando la stessa Fondazione.  Il presidente replicò e lo stesso fece Marco Marino, proprietario del museo della ceramica in via Filippeschi e all’epoca dei fatti assessore nella giunta Concina, venditore del vaso. Ben presto si arrivò al Tribunale.

Venne nominato il perito Giancarlo Bojani che in sede di incidente probatorio dichiarò, “l’opera è indiscutibilmente come un manufatto realizzato a fine ‘800. Potrebbe essere attribuita a Romolo Bezzoccheri che lavorò anche nella Fabbrica Molaroni di Pesaro”.  Anche la ceramologa Giuliana Gardelli confermò, “l’opera si presenta immediatamente d’epoca tardo ottocentesca e trova riscontro nel catalogo di vendita della ditta Molaroni di Pesaro del 1911.  E’ stata pesantemente restaurata quasi azzerando il valore di mercato”.  Il legale di Marcello Mencarelli, Manlio Morcella rimase soddisfatto, “un dato incontrovertibile è che la ceramica è di fine ‘800 contro gli assunti di chi ha ceduto alla Fondazione il pezzo datandolo 1630”.  Replica immediata di Sergio Finetti, legale del presidente e della Fondazione CRO, “la Fondazione nel ricordare di essere parte offesa nel procedimento penale, confida che le proprie ragione verranno ampiamente comprovate nel seguito del processo”.

La situazione è veramente ingarbugliata con Mencarelli che denuncia la Fondazione CRO per truffa aggravata e calunnia ai suoi danni.  Nel dibattito interviene il venditore e allora assessore Marco Marino, Mencarelli ha avuto il coraggio di accusarmi di aver falsificato il certificato, riconosciuto come autentico da chi lo ha emesso. Anche la politica irrompe in scena con il PD, all’opposizione, che chiese a gran voce le dimissioni dello stesso Marco Marino dalla giunta.

Da allora tanto silenzio fino al 21 gennaio con le sentenza che assolve proprio Vincenzo Fumi.  L’avvocato Sergio Finetti ha dichiarato al quotidiano online Umbriaon.it, “finalmente dopo un calvario andato avanti per otto anni, il Tribunale ha accertato la realtà dei fatti, riconoscendo la totale estraneità del mio assistito rispetto alla contestazione originariamente mossa.  Questo – conclude Finetti –  è motivo di grande soddisfazione”.

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