Emendamento al bilancio di Per Andare Avanti su sconti IMU bocciato dagli organi di controllo

Questa è la breve storia di un emendamento al bilancio preventivo bocciato ancor prima di essere discusso.  Il gruppo Per Andare Avanti, infatti, ha presentato un emendamento al bilancio che prevede una serie di detrazioni IMU per quei proprietari di immobili commerciali del centro storico che accettano locazioni a prezzi calmierati.  Il gruppo ha presentato anche i capitoli di spesa da cui recuperare i minori introiti ma i tecnici non si sono dimostrati concordi.  Ma andiamo con ordine.  Per i minori introiti previsti dagli “sconti” IMU il gruppo ha previsto lo spostamento di parte delle poste  dalle spese legali una parte da reperire grazie al recupero dell’evasione della stessa IMU per un totale di 50 mila euro.  Il tutto a valere sia sul bilancio 2019 che sul 2020.  Come tutte le variazioni di spesa anche questa è passata preventivamente sotto la lente d’ingrandimento dell’organo tecnico interno, la segreteria generale, e dell’organo di revisione, collegio dei revisori, incontrando in ambedue i casi una risposta negativa.

Ambedue gli organi, infatti, hanno ravvisato nella proposta delle problematiche che ne inficiano il valore, a loro parere.  Anche in questo caso cerchiamo di spiegare.  Secondo la segreteria comunale, ad esempio, il taglio del 50% degli accantonamenti per spese legali è ritenuto non congruo alle effettive esigenze dell’Ente sia per “l’andamento storico della relativa voce che per la situazione attuale del contenzioso in essere…”; per quanto riguarda, invece, la parte relativa al recupero evasione IMU il responsabile finanziario del Comune ha espresso parere negativo perché “l’incremento di un’entrata a carattere straordinario quale è il recupero dell’evasione tributaria per finanziare la diminuzione dell’IMU ordinaria…non consente di mantenere nel tempo l’equilibrio di bilancio di parte corrente…”. 

A rincarare la dose c’è anche il parere dell’organo di controllo.  Anche in questo caso la bocciatura arriva per ambedue le poste di bilancio individuate per finanziare la diminuzione dell’IMU.  Per le spese legati i revisori ritengono che “la stima inerente alle spese dei legali che si occupano di seguire gli sviluppi del contenzioso ha sempre un certo grado d’incertezza e di aleatorietà inoltre considerati i contenziosi in essere in questo momento per l’ente, non si ritiene opportuna una riduzione operata per la voce oneri legali…”.  Per quanto riguarda la posta riguardante il recupero dell’evasione IMU sempre i revisori ritengono che “nella determinazione degli equilibri di bilancio di parte corrente, per quanto concerne la destinazione delle entrate ricorrenti e non ricorrenti, in generale si può affermare che le entrate ricorrenti finanziano la spesa corrente mentre quelle non ricorrenti finanziano le spese non ricorrenti e le spese in conto capitale.  Essendo l’entrata da recupero evasione non ricorrente, i revisori ritengono opportuno che non vada a finanziare una minore entrata corrente…”.

I tecnici hanno dunque spiegato perché non sia sostenibile il taglio IMU reperendo risorse da capitoli di spese correnti.  Ora sarà il gruppo Per Andare Avanti che nel consiglio comunale del 2 marzo dovrà trovare altre soluzioni se vuole continuare a sostenere la misura ottima da punto di vista formale e che potrebbe anche far palesare ciò che molti sostengono e cioè che a Orvieto il mercato immobiliare del centro storico è in mano a pochi soggetti con la conseguenza di avere prezzi non rispondenti alle reali condizioni di mercato.

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